A Vila Rosa, alla periferia San Paolo del Brasile questa notte è morto serenamente nel sonno all’età di 92 anni Padre Angelo Moroni, missionario guanelliano originario di Paderno d’Adda, molto legato al Gruppo Alpini.
Grazie a lui, sin dal 1994, si è potuta attivare l’adozione a distanza di un ragazzo della Cidade dos Meninhos di Camobi, dove lavorava Padre Angelo, rimasto per 65 anni in Brasile, per molti anni a Rio de Janeiro e poi a San Paolo, sempre attivo nel mondo dei disabili. Gli Alpini allora si definirono “umili personaggi di un rivissuto presepio che offrono il proprio dono: l'adozione a distanza di un ragazzo della strada” e scrissero: “A lei, Padre Angelo, che da oltre quarant'anni, nello svolgimento del suo ministero sacerdotale in terra brasiliana, si dedica assiduamente ad alleviare le sofferenze di quanti si trovano nella condizione di assoluta miseria, è superflua qualsiasi espressione di elogio per la sua attività umanitaria”.
In suo onore, in occasione del 40° anniversario di ordinazione sacerdotale, nel maggio del 1991, gli Alpini avevano realizzato una replica in gesso del Redentore di Rio, esposto prima in Via Leonardo da Vinci e poi sul piazzale della Chiesa.
Per il suo 55° anniversario invece – in concomitanza con il 25° dell’allora parroco don Paolo Ferrario, il Gruppo aveva organizzato una mostra di chiese romaniche in miniatura, realizzate da Erminio Locatelli, un artigiano di Moggio, per “testimoniare l’affetto e la riconoscenza dei parrocchiani che assicurano preghiere alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, perché sostenga questi ministri di Dio nell’esercizio del loro apostolato”.
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