lunedì 6 ottobre 2025

Celebrato il 60°

 

In una bella giornata di sole d'ottobre è andata in scena ieri la celebrazione del 60° anniversario di fondazione del Gruppo di Paderno d'Adda. Il corteo, schieratosi davanti alla sede del Gruppo per l'alzabandiera e l'inno nazionale, con l'accompagnamento della Fanfara Alpina di Prezzate, si è spostato poi al Monumento dei Caduti per rendere onore e posare una corona d'alloro. Da lì, ha raggiunto il vicino Monumento degli Alpini, per deporre un ricordo floreale a forma di penna con la nappina bianca del Morbegno.

Davanti al monumento-campanile si sono tenuti i discorsi. Il capogruppo Daniele Riva ha ricordato che questi sessant'anni sono stati attraversati dal "filo verde del 'fare memoria', passando da un cappello all'altro, intrecciandosi alle vite di tante famiglie e alla vita stessa del paese. Tenendosi a quel filo, come in un'ideale cordata hanno lavorato fianco a fianco giovani e anziani, padri e figli, coinvolgendo madri, mogli e fidanzate nelle attività di Gruppo. Legandosi a quel filo gli alpini e gli amici degli alpini di Paderno hanno abbellito la chiesina loro affidata, hanno costruito il monumento, hanno 'adottato' il sottostante tratto di sponda boschiva dell'Adda per curarne la pulizia e la bonifica, hanno edificato la loro sede, si sono prodigati per la 'piccola patria', memori degli insegnamenti dei vecchi alpini". E ha concluso: "la salita continua, ardua, difficoltosa - la sospensione della leva ci ha tolto molte nuove forze – eppure, guardiamo fiduciosi alla strada ancora da compiere". 

Il Sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio, ha  tracciato un parallelo tra il paese e gli alpini: "Sessant’anni fa Paderno era molto diversa. Sono cambiati i lavori, le abitudini e i ritmi della vita, ma il vostro spirito è rimasto lo stesso: un punto fermo nella comunità. Oggi la partecipazione e il volontariato sono in calo, e proprio per questo la vostra presenza è ancora più necessaria. Vi chiedo di essere un ponte per le nuove generazioni, di trasmettere i vostri valori come un’ancora di riferimento". A queste parole ha fatto seguito il presidente sezionale Emiliano Invernizzi, che ha chiuso gli interventi: "Rispondo al Sindaco dicendo che noi ci siamo, e continueremo ad esserci. Da sempre, in questo paese e in tutta la provincia. Il nostro primo motto è ‘per non dimenticare’, ma oggi dobbiamo chiederci: a cosa è servito ricordare se ci ritroviamo punto e a capo? La pace non è mai un dato acquisito: è una luce che si accende e si spegne. Sta a noi coltivarla nei gesti quotidiani, perché se non lo faremo, saranno i nostri figli e nipoti a pagarne il prezzo".
La sfilata è ripresa e, attraversando il centro storico imbandierato, è giunta alla chiesa parrocchiale per la Santa Messa, animata dal Coro Stelutis di Brivio e celebrata da Don Antonio Caldirola, che, sceso in mezzo ai fedeli, ha incentrato la sua omelia sull'Altro, rammentando la necessità di riconoscere  nell'Altro il fratello e invitando gli Alpini a perseverare nella tutela dell'ambiente - che è uno dei principi statutari - e a trasformare così la memoria in futuro, incarnando i valori tramandati.

La giornata si è conclusa con un pranzo conviviale al Ristorante Toscano di Robbiate.









Nessun commento: