In occasione della ricorrenza di San Maurizio, patrono degli Alpini, il preseidente nazionale Sebastiano Favero si rivolge a tutti i soci:
Oggi, 22 settembre, ricordiamo e onoriamo la figura di San Maurizio, Patrono degli Alpini. Un grande soldato, diventato Santo per essersi opposto con coraggio, a rischio della propria vita, ad un ordine spietato dell’imperatore di Roma.
Maurizio era nato a Tebe, in Egitto, all’inizio del III secolo, e arruolatosi nell’esercito imperiale dimostrò grandi capacità, sino a diventare comandante della leggendaria Legione Tebana. Passando per Roma si convertì al Cristianesimo, convertendo poi anche tutti i suoi legionari. La Legione fu inviata dall’imperatore Massimiano a sedare rivolte nei territori della Gallia (oggi coincidenti con la Svizzera). Maurizio sedò le rivolte ma si rifiutò di sterminare le popolazioni sottomesse in quanto anch’esse cristiane. Massimiano ordinò per questo una prima decimazione della Legione, ma Maurizio e i suoi soldati si rifiutarono ancora di eseguire il crudele ordine: pertanto l’intera legione venne sterminata.
Le spoglie di Maurizio furono raccolte e deposte ad Aguano (oggi Saint-Maurice) dove riposano tutt’ora.
Maurizio è stato scelto con decreto di Papa Pio XII come Patrono degli Alpini nel 1941, proprio perché il suo martirio avvenne tra le Alpi e perché per la sua Fede e il suo spirito di sacrificio è la figura che meglio rappresenta l’essenza delle penne nere.
Nell’augurare a tutti una serena ricorrenza è a questi valori e sentimenti che vi invito, come sempre, ad ispirarvi, mantenendo la nostra capacità di essere d’esempio in una società che di esempi dimostra drammaticamente ogni giorno di avere bisogno.
Sebastiano Favero
Il Presidente Nazionale dell’Associazione
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