Un’emozione fortissima. Un’esperienza indimenticabile che mi ha arricchito interiormente e ha accresciuto la mia fede. Così risponderebbe ad un eventuale intervistatore ognuno degli 800 tra alpini, familiari e simpatizzanti che ha partecipato all’udienza di Papa Francesco mercoledì 5 marzo in una Piazza San Pietro gremita da 30.000 persone. Un’adesione totale al messaggio del pontefice, che ha spesso invitato durante questo primo anno del suo pontificato all’espressione di valori che ricalcano pienamente quelli degli alpini: solidarietà, amore per il prossimo, voglia di darsi da fare per gli altri.
Il presidente sezionale Marco Magni, che ha fortemente voluto il pellegrinaggio in Vaticano, ammesso sul palco come rappresentante della delegazione, ha affidato a Papa Francesco i “suoi” alpini lecchesi e il vessillo, che il pontefice ha benedetto. Commosso, Marco ha poi detto: "Sono ancora emozionatissimo. Sono salito sull'altare e ho portato al Papa il saluto di tutti gli alpini, chiedendogli di pregare per tutte le loro famiglie, per me e per il mio incarico. Lui mi ha risposto di portare i suoi saluti a tutti loro, e di pregare per lui, perché ne ha davvero tanto bisogno”.
Martedì 4 marzo un altro evento emozionante: dopo la visita guidata alla Basilica di San Pietro, alle Grotte Vaticane e alle tombe dei papi, per gli alpini della sezione di Lecco è stata celebrata una Santa Messa dietro l’altare del Bernini, concelebrata, insieme all’officiante, dai quattro sacerdoti che hanno voluto compiere il pellegrinaggio: don Antonio Caldirola di Paderno d’Adda, don Fabrizio Crotta di Barzago, don Franco Molteni di Garbagnate Monastero e don Piergiorgio Barbanti di Cesana Brianza. Al termine, sotto la grande colomba dello Spirito Santo, la lettura della Preghiera dell’Alpino e il canto di “Signore delle cime” hanno fatto nascere qualche brivido e qualche lacrima in molti: un’emozione fortissima, appunto.
Nessun commento:
Posta un commento