lunedì 9 maggio 2011

Torino 2011

 
Anche l’84a Adunata Nazionale di Torino è ormai in archivio, posta tra i ricordi e le memorie, con le sue emozioni e i suoi momenti solenni. Il Gruppo di Paderno d’Adda vi ha preso parte in forze: nella sfilata erano riconoscibilissime le due file da nove rivestite con la maglietta verde ufficiale bordata di tricolore. Venivamo subito dietro i Picett del Grenta che hanno suonato lungo tutto il percorso sui loro flauti di Pan Aprite le porte e Figli di nessuno. Se a Bergamo nel 2010 l’emozione più grande fu l’ingresso ormai al buio su Viale Papa Giovanni XXIII in una muraglia umana osannante, a Torino la gratificazione maggiore è stata invece il continuo battimani lungo il tragitto della sfilata: Corso Vittorio Emanuele II, Piazza Carlo Felice, Via Roma, Piazza Castello, Via Po, sfiorando monumenti storici come Palazzo Madama, Palazzo Reale, il Castello, il Teatro Regio, la Mole, e avendo davanti agli occhi nel tratto finale la Gran Madre. Un passaggio attraverso due ali di uomini e donne ornati di coccarde bianco-rosso verdi e animati da un rinnovato senso di italianità.
 
 
 
 
La sfilata, certo: perché è il clou dell’Adunata. Ma anche altri momenti interessanti: una sommaria visita alla città, per respirarne la “vita”, per comprenderne i misteri, fermandosi di tanto in tanto a vedere scorrere il corteo: i reduci, le sezioni all’estero, gli Alpini di Zara e Pola che tradizionalmente sfilano per primi, la sezione siciliana, i laziali, gli abruzzesi. E poi la lunga attesa all’ammassamento – posto a un centinaio di metri dalla sede della Juventus, in Corso Galileo Ferraris: un rito in cui ci si lamenta e si sbuffa perché la sfilata non inizia, mentre intanto si incontrano gli amici degli altri Gruppi e delle altre Sezioni; noi per esempio, abbiamo salutato Cesare Lavizzari, Aldo Maero e Giorgio Sonzogni, che hanno sovente aderito alle iniziative del Gruppo, dalla “Storia narrata dai protagonisti” alla marcia “Sempre al passo con i tempi senza dimenticare il passato”. E ancora il ritorno al pullman dove si arriva stanchi e disfatti, ansiosi di una bottiglia di acqua minerale.
 



 
Non erano neanche le cinque: troppo presto per raggiungere il ristorante: ne abbiamo approfittato per visitare un antico borgo, il Ricetto di Candelo, in provincia di Biella. Lì è arrivata anche la ormai proverbiale pioggia che compare praticamente in ogni Adunata: solo due gocce, così come una benedizione. E infine la cena, a Villanova Biellese: lì c’erano anche i Gruppi di Alzano Lombardo, Calcinate e Nembro, e le voci si sono presto unite in cori alpini e canti di montagna. Da brividi, anche quelli…
 
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(Testo e Fotografie © Gruppo Alpini di Paderno d’Adda)

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