sabato 8 novembre 2025

A Brescia l'Adunata nel 2027

 

Brescia ospiterà la 98ª Adunata nazionale dal 7 al 9 maggio 2027. Lo ha deciso il Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Alpini riunito nella seduta dell’8 novembre, preferendola a Verona.

Sarà la terza Adunata nella "Leonessa d'Italia" dopo quelle del 1970 e del 2000.






martedì 4 novembre 2025

Messaggio del Presidente

 


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE NAZIONALE
CERIMONIA DEL 4 NOVEMBRE 2025

Cari Alpini,

centosette anni sono trascorsi dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Per onorare quanti sacrificarono la loro vita sui confini della Patria, oggi ci ritroviamo ancora, saldi nei nostri ideali, davanti ai Monumenti che ricordano i nostri Caduti e la nostra storia, celebrando così, ovunque ci sia un Gruppo alpini, la ricorrenza del IV Novembre.

Le gravissime tensioni internazionali purtroppo non accennano a diminuire, sembra quasi che il mondo sia sordo alle richieste di pace e civile convivenza che vengono dalle genti: ma è proprio per questo che l’appuntamento di questa sera si carica per noi di maggiori e importanti significati. Il IV Novembre è la Giornata delle Forze armate e dell’Unità nazionale: in tale occasione noi, in primo luogo, vogliamo ribadire il nostro fermo attaccamento ai valori di solidarietà, servizio, spirito di sacrificio e amore per la pace che hanno fatto e fanno grande la nostra Associazione.

In questi anni, che fuggono a grande velocità, abbiamo celebrato traguardi importanti, come, nel 2022, il 150° di fondazione del Corpo degli Alpini e, nel 2019, il secolo di vita dell’Ana. Abbiamo nel frattempo anche affrontato impreviste e gravissime difficoltà, come la pandemia di Covid19: tanti nostri vèci hanno risposto “presente” e sono scesi in campo senza timori accanto ai nostri fratelli in divisa, realizzando in una settimana anche il “miracolo” dell’Ospedale nella Fiera di Bergamo, basato sul nostro Ospedale da campo che proprio in questi giorni ha celebrato i suoi quarant’anni di vita.

Purtroppo però la storia ci presenta ogni giorno situazioni che contrastano con le logiche di umanità che dovrebbero ispirare alla convivenza fraterna. Cosa possiamo fare noi, allora? Innanzitutto continuare a mantenere vivo il nostro impegno, sulle tracce dei nostri padri, tenendo vivo il ricordo di quanti sono Caduti per offrire a chi sarebbe venuto dopo un futuro migliore; lo dobbiamo soprattutto ai nostri  giovani, troppo spesso disorientati e bisognosi proprio di tutti quei valori che reggono il nostro operare.

Viva l’Italia e viva gli Alpini

Sebastiano Favero

Presidente Nazionale dell’Associazione Alpini

martedì 7 ottobre 2025

60° - Discorso del capogruppo

Buongiorno 
 
Desidero rivolgere il caldo Benvenuto del Gruppo al Presidente sezionale Emiliano Invernizzi,  al Consiglio, al Sindaco di Paderno d'Adda Gianpaolo Torchio e a quello di Robbiate Marco Magni, al rappresentante dei Carabinieri in congedo, ai Gruppi intervenuti e a voi tutti che avete voluto festeggiare con noi questo traguardo di tappa. 
 
Sessant’anni. Era il 10 ottobre 1965 quando il Gruppo di Paderno d’Adda ebbe il suo battesimo ufficiale. Voglio citare la velina ad uso stampa redatta per l’occasione: «Una purissima gemma è nata a Paderno d’Adda all’insegna della penna nera: il bianco delle nevi eterne, il rosso del sacrificio e il verde della speranza, come le nappine che distinguono i quadrati battaglioni alpini d’Italia, le famosissime truppe scelte che portano nel cuore solo amore, altruismo e fede. Sarà, come tutti i Gruppi Alpini un centro incorruttibile di amor patrio, di tradizione cristiana e di culto dei valori umani e sociali più genuini». Vi si può riconoscere la penna del Capitano Cesare Ponzoni,  tra i liberatori di Bologna nel 1945 con la Divisione italiana Garibaldi, che sostenne i primi passi del Gruppo stringendo attorno agli otto giovani fondatori freschi di naia quanti in paese avevano svolto il servizio militare nelle truppe alpine.  
Ci troviamo qui, davanti al Monumento degli Alpini, ora dedicato ai Caduti di tutti i campi di battaglia e di tutte le guerre, che sorge come una sentinella sulla vallata dell'Adda e rappresenta un monito alla memoria, rievocando la frase incisa all'ingresso del campo di concentramento di Dachau: "Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo".  
Fu la prima idea di quei giovani Alpini e di quei reduci della Russia, della Grecia e dell'Albania: rendere viva quella testimonianza, non lasciare che la lima del tempo cancellasse l'insegnamento della storia. Infatti, come motto avevano scelto "Eternare nei vivi le virtù dei morti", passare da una generazione all'altra lo zaino con i valori, incarnarli, esserne vivente dimostrazione. 
 
Quel filo verde del "fare memoria" ha attraversato questi sessant'anni, passando da un cappello all'altro, intrecciandosi alle vite di tante famiglie e alla vita stessa del paese. Tenendosi a quel filo, come in un'ideale cordata hanno lavorato fianco a fianco giovani e anziani, padri e figli, coinvolgendo madri, mogli e fidanzate nelle attività di Gruppo. Legandosi a quel filo gli alpini e gli amici degli alpini di Paderno hanno abbellito questa chiesina, hanno costruito questo monumento, hanno "adottato" questo tratto di sponda boschiva dell'Adda per curarne la pulizia e la bonifica, hanno edificato la loro sede, si sono prodigati per la "piccola patria", memori degli insegnamenti dei vecchi alpini. 
 
Giunti al compimento di questi sessant'anni, come è giusto, abbiamo guardato indietro, come quando si sale in montagna e si sosta per osservare il cammino già percorso. Ma la salita continua, ardua, difficoltosa - la sospensione della leva ci ha tolto molte nuove forze – eppure, guardiamo fiduciosi alla strada ancora da compiere, facendo nostri i versi del tenente alpino Piero Jahier, poeta fiorentino che partecipò alla Grande Guerra: "Uno per uno / bastone alla mano / e alla salita cantiamo // (…) se chiedi l'amore pronto a patire: / son io, l'alpino, rispondiamo / e all'adunata corriamo". 
 
Viva gli Alpini! Viva l'Italia!