sabato 25 aprile 2015

Il 70° della Liberazione a Paderno

 

È stato celebrato a Paderno il 70° anniversario della Liberazione. La sfilata per le vie del paese al passo del Corpo Bandistico di Robbiate ha preceduto la Messa presso la Chiesina degli Alpini, celebrata dal parroco don Antonio Caldirola, che nell’omelia ha ricordato il significato della giornata del 25 aprile e ha letto un testo del Card. Martini, invitando a liberarci dall’individualismo e a cooperare, come fecero quanti unirono le loro forze per combattere contro il nazifascismo: “La politica deve tendere all’unità del genere umano, condizione essenziale perché il mondo possa sopravvivere. Se in mancanza di questo 50 anni fa si poteva sopravvivere, oggi è un valore assolutamente necessario. Diversamente il mondo si autodistruggerà”. La lettura della “Preghiera del ribelle per amore”, scritta dal Servo di Dio Teresio Olivelli, ha chiuso il rito: “Nella tortura serra le nostre labbra / Spezzaci, non lasciarci piegare. / Se cadremo / fa' che il nostro sangue si unisca al Tuo innocente / e a quello dei nostri Morti / a crescere nel mondo la giustizia e la carità”.

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Ai monumenti agli Alpini e ai Caduti sono stati deposti un mazzo di fiori e una corona. Il sindaco ha parlato nel suo discorso dei valori della Resistenza, grazie ai quali l’Italia ha potuto vivere 70 anni di pace: “La liberazione dal nazismo e dal fascismo, fu la premessa per costruire l’Europa. Non è certo un caso se De Gasperi, Pertini, Nenni, Moro e Berlinguer ne sostennero sempre la necessità condividendo l’idea di Altiero Spinelli, anche lui confinato dal fascismo nell’isola di Ponza.  Liberazione ed Europa hanno percorso la stessa strada. Per questo dico, abbiamo bisogno di un’Unione Europea più solida. Abbiamo bisogno di più Europa. Abbiamo ancora bisogno di capire, di ricordare. (…) La pace e la democrazia vanno riconquistate ogni giorno. E da qui la domanda, come vorremmo vivere domani? Non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché in tanti non hanno più voluto sapere”.

 

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Il corteo ha poi varcato il cancello del cimitero per lasciare un mazzo di fiori davanti a ciascuno dei due cippi che ricordano i padernesi caduti nella Prima e nella Seconda guerra mondiale.

A Cascina Maria è seguito il rinfresco offerto dall’Amministrazione comunale per un breve momento di convivialità.

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