sabato 12 ottobre 2013

La storia narrata dai protagonisti – VI edizione

 

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Paderno d’Adda ha vissuto una straordinaria serata con la presentazione nel Salone dell’Oratorio del libro “Fulvio Pedrazzini: un alpino, due guerre e tante lettere”, scritto dalla figlia Maria Paola. A illustrare l’opera ha provveduto con la consueta apprezzatissima oratoria il consigliere nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini Cesare Lavizzari, nipote del protagonista: raccontando delle vicende belliche vissute dal nonno, ha attratto l’uditorio parlando anche della differenza tra le guerre di un tempo e quelle “sporche” di adesso, concludendo con un accenno al ruolo dell’associazione e alla sua presenza nel tessuto della società odierna, indispensabile come punto di raccolta per certi valori, come aggregatore di “amicizia”, del piacere di lavorare insieme per il bene comune.

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L’esibizione del Coro Grigna della sezione ANA di Lecco, suddivisa in due tempi relativi alle due guerre mondiali, ha riscaldato il pubblico, coinvolto dall’atletico e vigoroso maestro Giuseppe Scaioli in un Testamento del Capitano davvero corale. Il coro, oltre all’Inno di Mameli, al Trentatré e a Sul Cappello, necessari per l’ingresso dei gagliardetti e dei vessilli sezionali, ha intonato anche: Monte Canino, Ti ricordi la sera dei baci, Monte Pasubio, Era una notte che pioveva, Motorizzati a piè, una trascinante Joska la rossa e una commovente Bandiera nera.

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Sul palco anche il consigliere nazionale Giorgio Sonzogni e il presidente della Sezione di Lecco, Marco Magni. Il vicepresidente Diego Pellaccini, ha portato il saluto della Sezione di Monza. Il sindaco Valter Motta e l’assessore alla Cultura, Annarosa Panzeri, hanno fatto gli onori di casa, così come don Antonio Caldirola, responsabile della comunità pastorale.

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La manifestazione, ormai alla sua sesta edizione, ha potuto testimoniare ancora una volta quel valore della memoria sempre più indispensabile – come ricordava anche l’assessore – in questi tempi di società che brucia in fretta tutte le sue emozioni con i social network e le nuove tecnologie. È impensabile perdere tutte queste testimonianze: serva da monito la riflessione del filosofo spagnolo George Santayana: “Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”.

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