lunedì 26 dicembre 2011

Il vin brulé della Vigilia

 

Come da tradizione, anche quest’anno eravamo presenti alla festa in Piazza della Vittoria il pomeriggio della Vigilia di Natale: abbiamo distribuito vin brulé agli infreddoliti passanti e a chi si è fermato per ascoltare l’esibizione del Coro Alpino Stelutis di Brivio.

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sabato 17 dicembre 2011

A Seveso la nostra mostra di Natale

 

Gli Alpini padernesi propongono

l’annuncio salvifico alle radici della nostra fede cristiana:

l’incarnazione natalizia e la risurrezione pasquale

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RAPPRESENTAZIONE FIGURATA DEL CANTO

DIO S’È FATTO COME NOI

 

SEVESO, CASA PARROCCHIALE

Via Cavour, 2

venerdì 9 dicembre 2011

Messa in Duomo 2011


Come riportato da www.ana.it , la tradizionale Messa in Duomo in suffragio dei Caduti si svolgerà domenica 11 dicembre.
PROGRAMMA:
  • ore 8,30 Ammassamento tra piazza Fontana e Piazza del Duomo;
  • ore 8,55 Arrivo del Vessillo della Sezione e della Corona;
  • ore 9,05 Arrivo del Labaro
  • ore 9,15 Arrivo delle Autorità Civili e Militari;
  • ore 9,20 Alzabandiera in Piazza Duomo;
  • ore 9,30 Santa Messa Celebrata da S.E. il Cardinale Angelo Scola;
  • ore 10,30 Allocuzione ufficiale in Piazza Duomo: oratore ufficiale l’emerito past-president Giuseppe Parazzini - Ammaina Bandiera;
  • ore 11,00 Sfilata lungo il percorso: Piazza Duomo, Via Orefici, Piazza Cordusio, Via Meravigli, Corso Magenta, Via Carducci, Piazza S. Ambrogio;
  • ore 11,50 Onore ai Caduti e deposizione Corona al Sacrario;
  • ore 12,00 Scioglimento del corteo.



venerdì 4 novembre 2011

Celebrazione 4 novembre

 

Il Comune di Paderno d’Adda celebra la ricorrenza del 4 novembre con una Santa Messa, che sarà celebrata nella parrocchiale di Santa Maria Assunta

SABATO 5 NOVEMBRE alle 17.30

 

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sabato 22 ottobre 2011

Sospensione dei lavori di bonifica

 

Il territorio di Paderno si affaccia sull’Adda in uno dei tratti più incantevoli e spettacolari del suo corso, incassato in un canyon profondo un’ottantina di metri, dove le serpeggianti acque del fiume assumono vivacità in un susseguirsi di rapide che imprimono loro un’impetuosa velocità.

I mutamenti introdotti dal processo di industrializzazione hanno lasciato tracce significative nel paese, a cominciare dal naviglio di Paderno, costruito parallelamente al fiume per ricongiungersi ad esso a Porto d’Adda, allo scopo di renderlo navigabile. Il vigore delle acque ha poi trovato un idoneo sfruttamento con la realizzazione di tre centrali per la produzione di energia elettrica. L’esigenza di estendere nuove reti commerciali per collegare le province di Bergamo e Milano ha nuovamente favorito Paderno con la costruzione di un meraviglioso ponte di ferro sia viario che ferroviario.

Si può quindi affermare che Paderno, già privilegiato dalla natura, può vantare un patrimonio artistico e ambientale di notevole interesse pubblico. Tali pregi vennero tutelati da un decreto ministeriale del 15 luglio 1969, riguardante la protezione delle bellezze naturali da sottoporre alla salvaguardia paesistica.

Viene quindi spontaneo domandarsi: «La valorizzazione dell’ingente patrimonio storico, artistico e ambientale spetta solo al comune o anche agli enti sovracomunali?». Forse sarebbe necessario assillare certi organi decisionali.

La viva vocazione affettiva degli alpini padernesi per il proprio paese, la “piccola patria”, non è una conseguenza casuale, ma un modo per dimostrare concretamente il loro amore per la Patria e per la sua bandiera, testimoniato dalle penne nere per 44 anni consecutivi, allo scopo di mettere in sicurezza l’area in prossimità del ponte – da loro “adottata” – e provvedere ad una risoluta manutenzione conservativa, conferendo adeguato risalto al panorama, impreziosito dall’intreccio tra elementi naturali e opere dell’ingegno.

Un’attività operata con prudenza e competenza lungo il versante destro del “canyon dell’Adda”, la cui elevata pendenza rende il lavoro più gravoso e disagevole, soggetto a rischi e soprattutto a responsabilità civile e persino penale.

La fermezza e la perseveranza nei propositi e nelle azioni, caratteristiche degli alpini, hanno consentito di portare avanti un’iniziativa straordinaria per lo zelo prodigato, per la costanza comprovata e per i risultati conseguiti dalla sola forza del Gruppo Alpini, che si trova costretto a desistere per l’oneroso peso totale della responsabilità. A far data dal 1° gennaio 2012 verranno sospesi gli interventi sulla scarpata mentre quelli al piano procederanno con il consueto entusiasmo.

È ovvia la manifestazione del proprio sentimento di riconoscenza al Comune di Paderno d’Adda, al Parco Adda Nord e alla Provincia di Lecco – Settore Viabilità e Protezione Civile – per il loro concorso all’attività svolta a favore della natura, dell’ambiente e del territorio.

Con la viva speranza che l’appartenenza ad un luogo meritevole di attenzione per i suoi beni di valore storico-artistico risvegli, quanto prima, il desiderio degli amministratori locali di riprenderne possesso per non abbandonarlo definitivamente al degrado…

 

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COM’ERA – COM’É – COME SARÀ?…

domenica 2 ottobre 2011

S. Messa per i soci scomparsi

 

Come ogni anno, il Gruppo Alpini celebra l’anniversario della sua costituzione ricordando i soci “andati avanti”: un’occasione per rivivere nella memoria il legame di solidarietà spontanea e gli operosi rapporti di amicizia stretti fra gli aderenti alla grande famiglia alpina.

La Santa Messa in suffragio di tutti i soci defunti sarà officiata dal responsabile della Comunità pastorale, don Antonio Caldirola

 

Lunedì 10 ottobre alle ore 20.30

nella Chiesina degli Alpini

 

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sabato 17 settembre 2011

Nel 2013 a Piacenza

 

Il Consiglio Direttivo dell’ANA ha sancito soltanto l’ufficialità: a ospitare l’86ª Adunata Nazionale nel 2013 sarà Piacenza, che era l’unica città candidata. Fissata anche la data di svolgimento: l’11 e 12 maggio. L’Adunata premia finalmente una Sezione che più volte si era proposta per ospitare la nostra festosa Adunata.

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mercoledì 31 agosto 2011

Una marmetta per il disperso Luigi Mandelli

 

Nel territorio comunale di Margno, sulle pendici del Monte Cimone, al Pian delle Betulle,  sorge una graziosa chiesetta montana, la cui struttura richiama la “tenda dell’anima” e dona consistenza al voto espresso sui monti della Grecia nell’inverno di guerra 1940-1941 dagli Alpini del Battaglione Morbegno: erigere una cappella sulle montagne di casa per ricordare i commilitoni periti nelle battaglie e persino gli avversari, accomunandoli in un’unica preghiera.

 

 

Ogni anno, la prima domenica di settembre, gli Alpini della Sezione di Lecco sono convocati alla chiesetta votiva per fare memoria delle sofferenze, degli eroismi, delle morti e delle speranze che animavano i combattenti in terra di Grecia, Albania e poi Russia, con il loro desiderio di ritornare alle proprie case e di vivere in pace.

La prossima domenica, 4 settembre, dopo la Santa Messa delle ore 11, nella chiesetta verrà benedetta la marmetta a ricordo del “Morbegnino” Alpino Luigi Mandelli, nato a Paderno d’Adda nel 1912, disperso in Russia nel noto fatto d’armi di Nikolajewka del 26 gennaio 1943. Quale appartenente al 5° Rgt. Alpini – Btg. Morbegno aveva partecipato alle operazioni svoltesi alla frontiera alpina occidentale, alla frontiera greco-albanese e contro la Russia.

Nel 1965, in memoria del fratello disperso, la signora Regina Mandelli Riva aveva acceso la lampada votiva alla grande xilografia del maestro Alessandro Nastasio, rappresentante la deposizione ad opera degli Alpini e collocata nella chiesetta omonima.

 

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ALPINO LUIGI MANDELLI – DISPERSO IN RUSSIA

giovedì 4 agosto 2011

Alpino, un tipo d’uomo

 

«Che quest'uomo abbia avuto una divisa e un numero sul cappello non ha molta importanza. Il fatto importante è accaduto molto prima.

È accaduto quando egli ha cominciato a muovere i primi passi in una casa della montagna e a capire che la vita è difficile anche se c'è il sole. Quando ha imparato dall'esempio di suo padre, di sua madre e della sua gente che cosa vuol dire il sa­crificio, il coraggio, ma anche la bellezza di vivere. Quando ha sentito che Dio esiste: molto lontano, e insieme molto vicino ad ognuno di noi, e ci guarda con gli occhi dei nostri fratelli. Allora è nato l'Alpino, quest'uomo che fa ogni cosa sul serio e che rispetta soltanto chi fa le cose altrettanto sul serio.

Questo tipo d'uomo che un giorno va anche a fare la guerra, ed è diverso da ogni altro soldato del mondo appunto perché è abituato fino da quando era bambino a combattere contro nemici ben più terribili di quelli di cui si parla nei bollettini militari: nemici come la montagna, la paura, lo smarrimento, il sonno, la fame.

Allora si comincia a capire il mistero di questa leggenda. A capire perché l'Alpino canta e sembra felice quando è triste, canta e sembra triste quando è felice. Perché è testardo e ribelle come il mulo, eppure se il suo ufficiale va avanti, anche lui va avanti e se poi c'è da morire, pazienza.

Perché, soprattutto, l'Alpino detesta la guerra eppure ha scritto le pagine piú gloriose di tutte le guerre».

da L'Epopea degli Alpini di Giuseppe Grazzini, Mondadori, 1968

 

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lunedì 4 luglio 2011

Il mulo Tamburo a Breuil-Cervinia

 

Sabato 2 luglio, a Breuil-Cervinia, nella saletta al piano interrato dell’Hotellerie des Guides, l’avv. Edoardo Vertua ha presentato La drugia guerra del soldato mulo Tamburo, il libro da lui scritto due anni orsono, venuto a riempire il vuoto storico-letterario sulla guerra nella ex Jugoslavia negli anni dal 1942 al 1944.

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L’evento si è inserito nella celebrazione del 53° anniversario della commemorazione del Battaglione “Monte Cervino”, organizzata tra gli altri dalla sezione di Aosta. Il presidente sezionale Remo Gobetto ha aperto la presentazione con un doveroso minuto di silenzio, omaggio al Caporale del Genio Gaetano Tuccillo, caduto in Afghanistan poche ore prima in un attentato portato dai taleban. Gobetto ha moderato la serata ponendo domande all’autore, che ha rievocato alcuni episodi avvenuti in quegli anni in Balcania e ha spiegato perché protagonista della sua opera è un mulo. L’avv. Vertua ha altresì ricordato il valore del ricostituito esercito italiano, schierato al fianco degli alleati nella lotta ai nazifascisti. Altri episodi di quella guerra e della liberazione di Bologna, cui partecipò in prima linea li ha raccontati il gen. Luigi Morena, amico dell’Avv. Vertua dal settembre del 1942: con la sua verve ironica, il novantaquattrenne oratore ha trascinato l’uditorio. Gobetto ha chiuso gli interventi con un elogio dei valori alpini e della rilevanza della leva obbligatoria, necessaria per un paese democratico. In conclusione hanno portato i loro saluti il capogruppo di Valtournanche e un rappresentate delle Guide di Cervinia, i padroni di casa.

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L’avv. Edoardo Vertua,  il gen. Luigi Morena e Remo Gobetti

Alla presentazione erano presenti, oltre al gagliardetto del gruppo di Valtourrnanche, anche quelli dei gruppi di Verderio Inferiore e di Paderno d’Adda, giunti a Breuil-Cervinia con una ventina di persone, ammirate davanti al Cervino e allo stupendo panorama. Una rassegna di cori e bande all’Arena du Mont Cervin è seguita all’evento culturale: nel freddo pungente dei 2000 metri a scaldare sono stati gli applausi e i prodotti valdostani offerti dagli alpini locali: fontina, toma, sanguinaccio, salsiccia, salamino, patate lesse, pane e vino…

venerdì 1 luglio 2011

8° Raduno della Bassa Brianza

 


8° RADUNO DELLA BASSA BRIANZA
“Nel 150° anniversario dell’unità d’Italia”
Airuno, 17 luglio 2011

Programma

  9,00  Ritrovo dei partecipanti all'oratorio 
  9,15  Alzabandiera
  9,30  Sfilata per le vie del paese fino al monumento ai Caduti
                Onore ai Caduti
11,00  S.S. MESSA al campo dell'oratorio, accompagnata dal Coro Stelutis 
               
12,30  Rancio Alpino 


Organizzazione a cura dei gruppi di:
Airuno – Brivio - Cernusco Lombardone – Imbersago – Lomagna – Merate 
Olgiate Calco – Osnago - Paderno d’Adda – Robbiate - San Genesio - Verderio Inferiore

 

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martedì 14 giugno 2011

Lecco - 59° Raduno Sezionale

 

DOMENICA 26 GIUGNO 2011

59° RADUNO SEZIONALE
Rifugio Cazzaniga – Merlini

Piani di Artavaggio

Programma

Dalle ore 08.30

Partenza funivia Moggio/Artavaggio

(per gli Alpini A/R € 7)

 

Ore 11.00

Santa Messa presso il Rifugio

 

  Ore 12.30

  Pranzo presso il Rifugio € 20 (tutto compreso)
  (è gradita la prenotazione – 0341.997839-531055)

POMERIGGIO IN ALLEGRIA CON GLI ALPINI

E CON LA PARTECIPAZIONE DELLA  BANDA SEZIONALE

mercoledì 8 giugno 2011

Scuola dell’infanzia: la P.C. dell’ANA si presenta

 

Il mattino dell’8 giugno, favorito da una tregua nel maltempo, il Nucleo di Protezione civile dell’A.N.A. di Lecco, con il supporto di alcuni alpini della locale Unità ha presentato le sue attività alla Scuola dell’Infanzia di Paderno d’Adda.

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Ivan Piazza, coordinatore di Formazione e cultura della Sezione A.N.A. di Lecco, nonché membro della Protezione civile e del Coro A.N.A., e Cristian Mornico, capogruppo di Bellano e coordinatore della Squadra Antincendio Boschivo A.N.A., hanno illustrato le operazioni che svolgono le loro unità, presentando gli attrezzi utilizzati dai volontari nelle loro attività.

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Due rappresentanti dell’Unità Cinofila di Soccorso, Francesco Napoletano e Marco Longhi, hanno svolto una dimostrazione con il cane Maya. Proprio quest’ultimo, naturalmente, ha suscitato molto interesse nei bambini e nelle insegnanti, affascinati dalle capacità dell’animale.

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Fotografie © Gruppo Alpini di Paderno d’Adda

giovedì 26 maggio 2011

Lavori di recupero sulla Linea Cadorna

 

La Linea Cadorna è un’opera militare difensiva costruita tra il 1911 e il 1916 nelle Prealpi lombarde per proteggere il territorio italiano e i poli industriali di Milano e di Bergamo da un’eventuale aggressione della Germania e dell’Austria o da una ipotetica invasione dal nord.

Dopo la manutenzione attuata durante il periodo fascista, la Linea Cadorna rimase in stato di abbandono per oltre sessant’anni. Ora se ne sta realizzando il recupero e attiva nell’opera di pulizia e restauro è la Protezione Civile dell’ANA lecchese oltre alla stessa Sezione  dell’ANA di Lecco.

Alle operazioni, che proseguono ormai da un paio di mesi, lo scorso venerdì 20 maggio, nella zona di Corenno Plinio, hanno partecipato anche tre soci del Gruppo di Paderno d’Adda, affiancati da due amici appartenenti al vicino Gruppo di Verderio Inferiore e da un’altra ventina di volontari.

 

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mercoledì 25 maggio 2011

I Seniores del CAI alla Chiesina

 

Il 20° Raduno Seniores Lombardia del Club Alpino Italiano si è svolto tra Imbersago e Villa d’Adda. 1.300 persone alla scoperta del territorio dell’Adda e del lago di Sartirana. Qualche gruppo ha visitato il nostro monumento e la Chiesina degli Alpini, ammirando dal belvedere naturale il bellissimo scenario con la diga, i monti sullo sfondo e il ponte di Paderno. Escursionismo “dolce”, come la meraviglia di questo luogo.

 

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lunedì 9 maggio 2011

Torino 2011

 
Anche l’84a Adunata Nazionale di Torino è ormai in archivio, posta tra i ricordi e le memorie, con le sue emozioni e i suoi momenti solenni. Il Gruppo di Paderno d’Adda vi ha preso parte in forze: nella sfilata erano riconoscibilissime le due file da nove rivestite con la maglietta verde ufficiale bordata di tricolore. Venivamo subito dietro i Picett del Grenta che hanno suonato lungo tutto il percorso sui loro flauti di Pan Aprite le porte e Figli di nessuno. Se a Bergamo nel 2010 l’emozione più grande fu l’ingresso ormai al buio su Viale Papa Giovanni XXIII in una muraglia umana osannante, a Torino la gratificazione maggiore è stata invece il continuo battimani lungo il tragitto della sfilata: Corso Vittorio Emanuele II, Piazza Carlo Felice, Via Roma, Piazza Castello, Via Po, sfiorando monumenti storici come Palazzo Madama, Palazzo Reale, il Castello, il Teatro Regio, la Mole, e avendo davanti agli occhi nel tratto finale la Gran Madre. Un passaggio attraverso due ali di uomini e donne ornati di coccarde bianco-rosso verdi e animati da un rinnovato senso di italianità.
 
 
 
 
La sfilata, certo: perché è il clou dell’Adunata. Ma anche altri momenti interessanti: una sommaria visita alla città, per respirarne la “vita”, per comprenderne i misteri, fermandosi di tanto in tanto a vedere scorrere il corteo: i reduci, le sezioni all’estero, gli Alpini di Zara e Pola che tradizionalmente sfilano per primi, la sezione siciliana, i laziali, gli abruzzesi. E poi la lunga attesa all’ammassamento – posto a un centinaio di metri dalla sede della Juventus, in Corso Galileo Ferraris: un rito in cui ci si lamenta e si sbuffa perché la sfilata non inizia, mentre intanto si incontrano gli amici degli altri Gruppi e delle altre Sezioni; noi per esempio, abbiamo salutato Cesare Lavizzari, Aldo Maero e Giorgio Sonzogni, che hanno sovente aderito alle iniziative del Gruppo, dalla “Storia narrata dai protagonisti” alla marcia “Sempre al passo con i tempi senza dimenticare il passato”. E ancora il ritorno al pullman dove si arriva stanchi e disfatti, ansiosi di una bottiglia di acqua minerale.
 



 
Non erano neanche le cinque: troppo presto per raggiungere il ristorante: ne abbiamo approfittato per visitare un antico borgo, il Ricetto di Candelo, in provincia di Biella. Lì è arrivata anche la ormai proverbiale pioggia che compare praticamente in ogni Adunata: solo due gocce, così come una benedizione. E infine la cena, a Villanova Biellese: lì c’erano anche i Gruppi di Alzano Lombardo, Calcinate e Nembro, e le voci si sono presto unite in cori alpini e canti di montagna. Da brividi, anche quelli…
 
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(Testo e Fotografie © Gruppo Alpini di Paderno d’Adda)

sabato 30 aprile 2011

La storia narrata dai protagonisti – IV edizione

 

Una serata densa di emozioni e di ricordi all’insegna dell’alpinità quella che si è svolta il 29 aprile nel salone dell’Oratorio di Paderno d’Adda, addobbato con l’Italia tricolore spesso portata alle Adunate Nazionali e alle manifestazioni. Si è parlato della “Storia dell’Associazione Nazionale Alpini”, prendendo spunto dai due libri editi a cura della stessa A.N.A. nell’arco di vent’anni. Un modo per tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta” come recita lo Statuto.

Tra i relatori c’erano due degli autori del secondo volume, quello che reca il sottotitolo “In marcia nel nuovo millennio”, Silvio Botter e Cesare Lavizzari. Con loro Beppe Parazzini, Presidente Nazionale dal 1998 al 2004, e il Presidente della Sezione di Lecco, Luca Ripamonti, a fare gli onori di casa. In sala anche il Presidente della Sezione di Monza, Paolo Oggioni, e un consigliere della Sezione di Bergamo.

Molta emozione ha suscitato il generale Luigi Morena, ex comandante della Scuola Militare Alpina e reduce della Guerra di Liberazione – fu il primo a entrare in Bologna liberata. Il generale, che ha novantadue anni, ha saputo trascinare l’uditorio con simpatia, meritandosi un lunghissimo applauso. La Preghiera dell’Alpino da lui recitata in chiusura di serata ha fatto nascere brividi in molti dei presenti, grazie anche all’accompagnamento del Coro Val San Martino di Cisano Bergamasco, che intonava Sul ponte di Perati.

L’esibizione del coro – oltre al 33 e all’Inno di Mameli, ha eseguito Son morti per la Patria, Al comando dei nostri ufficiali, Signore delle cime, L’ultima notte, Campane di Monte Nevoso, Al reggimento e Perché non torni – si è alternata all’intervento dei relatori: Cesare Lavizzari ha parlato dell’origine dei due libri e della differenza tra il primo e il secondo, essendo intervenuta la sospensione della leva obbligatoria (“Soppressione, chiamiamo le cose con il loro nome”) con la conseguente domanda sul futuro dell’Associazione. Non è cambiato però il volontariato dell’A.N.A., la grande attività di protezione civile, svolta persino a Lampedusa nell’aprile 2011 con l’impiego di 25 volontari. Silvio Botter, anch’egli in passato, come Lavizzari, Consigliere Nazionale, ha insistito sul punto della sospensione della leva, “un grosso errore”, evidenziando come in tal modo venga meno nelle generazioni più giovani l’educazione ai valori, alla solidarietà, alla capacità di inquadrarsi e di obbedire in un sistema. Il past president Beppe Parazzini ha raccontato di come l’A.N.A. si sia opposta allora alla decisione del governo, primo caso, e finora unico,  nella storia, di una manifestazione a Roma per chiedere doveri e non diritti, e ha espresso il rammarico dell’allora Presidente del Consiglio di fronte all’ineluttabilità del provvedimento, preso per la necessità di dover mandare soldati professionisti all’estero in missioni di pace che in realtà altro non sono che guerre. A questo proposito, Cesare Lavizzari , ha presentato la nuova iniziativa dell’A.N.A., la costruzione di una casa domotica per Luca Barisonzi, uno dei soldati feriti in Afghanistan, rimasto completamente paralizzato e ora in grado con molti sforzi di iniziare a muovere gli arti superiori. Una raccolta fondi che dovrà racimolare tra i 400.000 e i 500.000 euro. Anche il Presidente della Sezione di Monza, Paolo Oggioni, ha voluto ricordare con commozione i soldati in missione, parlando del capitano Tremolada, amico del caduto Massimo Ranzani.

Suor Oriana Lomazzi ha portato i saluti della comunità pastorale Beata Maria Vergine Addolorata, sottolineando come i valori degli alpini, l’alpinità, siano necessari per la società odierna e ha ringraziato il gruppo di Paderno d’Adda, i “suoi” alpini, sempre pronti a intervenire quando ne richiede l’aiuto.

Nell’aria risuonavano ancora le parole dell’editoriale del numero di aprile 2011 dell’Alpino, lette da Domenico Parente, che con Antonio Besana, si è alternato nella lettura dei testi, dalla presentazione di Leonardo Caprioli al primo volume, al discorso rivolto da Paolo VI agli alpini in occasione dell’Adunata Nazionale 1968 a Roma. Quell’editoriale, scritto da Bruno Fasani, intitolato, “L’Italia che non fa rumore”, si conclude così: “È l’Italia degli alpini, cari amici. Una realtà piccola nella logica dei numeri. Ma ben più grande nello scenario culturale. Ci sarà pur una ragione se l’Italia ci ama e se il nostro profumo lascia il segno. La retorica è pericolosa, ma una falsa umiltà è altrettanto pelosa. Se l’Italia è ancora bella, un po’ di lifting glielo abbiamo fatto anche noi”.

 

IL CORO VAL SAN MARTINO DI CISANO BERGAMASCO

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I RELATORI

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da sinistra: Luca Ripamonti, Cesare Lavizzari, Silvio Botter e Beppe Parazzini

 

LA PREGHIERA DELL’ALPINO RECITATA DAL GEN. LUIGI MORENA

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CESARE LAVIZZARI, SILVIO BOTTER E BEPPE PARAZZINI

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FOTO DI GRUPPO

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fotografie e testo © Gruppo Alpini Paderno d’Adda

martedì 26 aprile 2011

La storia narrata dai protagonisti 2011

 


Il GRUPPO ALPINI e la BIBLIOTECA COMUNALE di PADERNO D’ADDA
con il patrocinio del Comune e il sostegno dei Gruppi di:
Airuno, Brivio, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate,
Olgiate-Calco, Osnago, Robbiate, San Genesio, Verderio Inferiore

per la quarta edizione di

LA STORIA NARRATA
DAI PROTAGONISTI

attraverso la presentazione delle loro opere

propongono per

  Venerdì 29 aprile alle ore 21.00 

nel salone dell’ORATORIO di PADERNO D’ADDA
in via Mons. Domenico Pozzoni

 

STORIA DELLA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

Con gli autori SILVIO BOTTER  e  CESARE LAVIZZARI interverranno:

- Gen. LUIGI MORENA      già Comandante della Scuola Militare Alpina 
- BEPPE PARAZZINI           già Presidente Nazionale A.N.A.
- LUCA RIPAMONTI            Presidente Sezione A.N.A. di Lecco
- GIORGIO SONZOGNI      già Consigliere Nazionale A.N.A


Si esibirà il CORO VAL SAN MARTINO della Sezione di Bergamo


“L’alpinità è un complesso di sentimenti, affetti e comportamenti che, tutti insieme, possono davvero rappresentare e costituire un modo di vivere. È una categoria dell’animo umano, una pienezza”.
(da Storia della Associazione Nazionale Alpini)

sabato 2 aprile 2011

Il saluto del presidente Perona



Il saluto del Presidente nazionale Corrado Perona per l’84a Adunata, che si svolgerà a Torino il 7 e l’8 maggio 2011:

E quand ch’à l’è stait ora ‘d fesse
onor l’ha batezà l’Italia e ij tre color.


Mi sono rifatto ai versi del poeta Nino Costa per questo saluto rivolto a voi tutti che vi accingete a vivere il grande evento di Torino che celebra la 84ª Adunata nazionale degli alpini nel 150° dell’Unita d’Italia. Va da sé che i miei natali piemontesi mi fanno sentire in modo particolare l’avvenimento. L’introduzione lo conferma, soprattutto in virtù dei contenuti:
Quando è stata l’ora di farsi onore (Torino) ha battezzato l’Italia e i tre colori. Sfileremo per sostenere con solennità la celebrazione dell’Unità nazionale e difendere il Tricolore affinché continui ad essere un riferimento forte e non soggetto ai malsani venti nostrani. Viviamo in un contesto negativo, confuso e chiacchierato, moralmente sfilacciato. Non ci piace. Sfileremo per ricordare i nostri Caduti e le figure leggendarie dei nostri Padri, per onorare il sacrificio dei giovani alpini morti nell’adempimento del dovere, anche in missioni di pace.
Sfileremo per cementare lo spirito di Corpo e la nostra amicizia, per fare aggregazione con gli alpini in armi, con i loro Comandanti e con la gente che vorrà essere con noi. Sfileremo per fare festa, festa del popolo alpino. A Torino per l’Italia.



Corrado Perona
(da L’Alpino, Anno XC, n. 4, Aprile 2011)

lunedì 28 marzo 2011

Italia 150 sul San Genesio

 

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I Gruppi della Bassa Brianza sul Monte San Genesio

Domenica 27 marzo

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Fotografia © Carlo Riva

sabato 19 marzo 2011

150° Unità d’Italia sulle cime lecchesi

 

 

Gruppi della Bassa Brianza
Airuno-Brivio-Cernusco Lombardone-Imbersago-Lomagna-Merate-Olgiate Calco
Osnago-Paderno d’Adda-Robbiate-San Genesio-Verderio Inferiore

150° UNITA’ D’ITALIA SULLE CIME LECCHESI

MONTE SAN GENESIO – 27 marzo 2011

 

Programma della manifestazione:

ore 12.30 - ammassamento presso il Ristoro Alpino
ore 13.00 - alzabandiera al canto dell’Inno d’Italia
ore 13.15 - accensione fumogeni colorati
ore 13.30 - aperitivo in allegria

giovedì 17 marzo 2011

Italia 150

 

I Gruppi di Paderno d’Adda e di Robbiate hanno celebrato assieme la cerimonia per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, unendosi agli altri 4.300 Gruppi che nello stesso momento, alle 9.15, innalzavano il Tricolore nei cieli del Belpaese. L’alzabandiera, accompagnato dall’inno nazionale, cantato in coro, è stato il momento principale della celebrazione, a cui hanno preso parte anche il Sindaco di Paderno d’Adda, con assessori e consiglieri, e una bella parte di cittadini che hanno voluto festeggiare l’Italia.

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È stato poi letto il testo inviato per l’occasione dal presidente nazionale dell’A.N.A. Corrado Perona:

Carissimi Alpini e Amici che ci siete vicini, oggi ricorre il 150° anniversario dell'Unità Nazionale e tutti celebreranno l'evento con la solennità che merita.
Noi abbiamo voluto cominciare questa giornata così come facciamo ad ogni nostra manifestazione: con l’alzabandiera.
Questo gesto semplice, ma pieno di sincera devozione, è stato fatto contemporaneamente in ogni città, paese, contrada presidiata da un nostro Gruppo o da una nostra Sezione. Una sorta di immenso nastro tricolore ha unito le nostre comunità dalla Valle d'Aosta, alla Sicilia, dal Friuli al Puglia, sino a quelle Nazioni estere dove risiedono i nostri Alpini della doppia naja.
Per noi è normale vestire di tricolore ogni nostra festa.
È normale provare brividi di sincera commozione ogni volta che vediamo la bandiera salire sul pennone e srotolarsi al vento.
È un gesto che non ha nulla di retorico perché sentito nel profondo del cuore da tutti noi.

Oggi sentiremo discorsi importanti, si sprecheranno i riferimenti al sentimento nazionale e all'italianità. Si ricorderanno i Padri della Patria e il sogno che hanno saputo perseguire e a noi non rimarrà che sperare che non si tratti di semplici discorsi di circostanza.
Oriana Fallaci, ne "La rabbia e l'Orgoglio" scriveva:
"Naturalmente la mia Patria, la mia Italia, non è l'Italia d'oggi. L'Italia godereccia, furbetta, volgare degli italiani che pensano solo ad andare in pensione prima dei cinquant'anni e che si appassionano solo per le vacanze all'estero o le partite di calcio. ... L'Italia squallida, imbelle, senz’anima, dei partiti presuntuosi e incapaci che non sanno né vincere né perdere ... No, no: la mia Italia è un'Italia ideale. È l'Italia che sognavo da ragazzina, quando fui congedata dall'Esercito Italiano - Corpo Volontari della Libertà, ed ero piena di illusioni. Un'Italia seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi meritevole di rispetto. E quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade..."
È questa Italia seria e perbene che dobbiamo festeggiare.
È l'Italia della gente comune che si adopera con sacrificio e serenità per il bene della propria comunità.
Un' Italia generosa, capace, solidale.
È l'Italia di chi è consapevole di avere dei doveri verso il prossimo chiunque esso sia.
È l'Italia della gente che tutti i giorni si adopera per costruire un posto migliore per vivere.
È l'Italia che sognavano i nostri Alpini nelle trincee delle guerre che sono stati costretti a combattere.
È l'Italia che sognano i nostri ragazzi in Afghanistan e le nostre famiglie tutti i giorni che Dio manda in terra.
È l'Italia di chi è sinceramente orgoglioso della sua terra, della sua storia, delle sue tradizioni ma che è consapevole che tutto ciò deve essere coltivato e curato tutti i giorni come il più prezioso dei giardini.
È l'Italia dei grandi valori che l'hanno costruita e sorretta.
Questa è l'Italia che va celebrata!
Questa è l'Italia che va ricercata e valorizzata.

In cuor mio posso solo sperare che anche l’Italia ufficiale, se così si può dire, non perda l’occasione di fermarsi a riflettere su questo anniversario e comprenda che è venuto il momento di lasciare a casa ogni interesse di parte e di rimboccarsi le maniche per ricostruire, moralmente e fisicamente, quell’Italia che i nostri vecchi hanno sognato.

Noi continueremo a fare quello che in questi novant’anni abbiamo sempre fatto.
Continueremo a coltivare l'Amor di Patria che non è un sentimento retorico ma la somma di quelle grandi virtù che i nostri “veci” ci hanno trasmesso.
Loro che sono stati costretti ad esercitarle in guerra fino all’eroismo, ci hanno insegnato ad applicare quelle stesse virtù in campo pacifico per far bella l’Italia. Perché, come diceva Don Carlo, per far bella l’Italia ci vuole la tenacia degli Alpini, la sobrietà degli Alpini, l’amore per la propria terra degli Alpini, la religiosità degli Alpini.
lo, oggi, mi sento di aggiungere che ci vuole anche la semplicità degli Alpini, la disponibilità degli Alpini e la loro capacità di fare davvero comunità.

Solo percorrendo questa strada potremo coltivare la speranza di realizzare davvero il sogno dei Padri risorgimentali e dei nostri “veci”.
E sono certo che gli Alpini con tenacia, sobrietà, semplicità e disponibilità continueranno a camminare con passo lento ma sicuro su questa via.
W l”Italia!

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Anche noi uniamo le nostre voci a quelle del Presidente Nazionale e di tutti i Gruppi e le Sezioni che hanno celebrato oggi il centocinquantenario: W l’Italia!

 

Fotografie e testo © Gruppo Alpini Paderno d’Adda

venerdì 25 febbraio 2011

Il 17 marzo dell’A.N.A.


Come accaduto per il 90° anniversario della fine della Grande guerra e il 90° dell’associazione, per giovedì 17 marzo, data in cui si celebra il 150° dell’Unità d’Italia, l’Associazione Nazionale Alpini ha deciso di coinvolgere tutti i suoi 4300 Gruppi in una sobria cerimonia che onorerà il Tricolore, protagonista dell’alzabandiera e simbolo del Paese.

Come sottolinea il presidente Corrado Perona: “Sarà un gesto semplice, ma potente, che racconterà dell’amore sincero degli Alpini verso l’Italia”.

IL CERIMONIALE DEL 17 MARZO
  • Ore 9: ritrovo presso la sede della Sezione/Gruppo con vessillo/gagliardetto inquadrati;
  • Ore 9,15: alzabandiera: sarà data lettura del messaggio del presidente nazionale (possibilmente nessun discorso, nemmeno delle eventuali autorità intervenute);
  • Rompete le righe.
Il presidente Perona invita inoltre – sarebbe superfluo, ma di questi tempi è invece doveroso – tutti gli Alpini a esporre il Tricolore alla finestra di casa, “perché sarebbe ancora più chiaro che dove c’è un alpino là c’è sicuramente Italia”.


domenica 20 febbraio 2011

Visita a Seveso, da Don Paolo

 

Domenica 20 febbraio il Gruppo Alpini ha voluto far visita a un amico: Don Paolo Ferrario, parroco di Paderno d’Adda dal 1998 all’agosto 2009, ora Responsabile della Comunità Pastorale “San Pietro da Verona” di Seveso.

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Una quarantina tra alpini, simpatizzanti e mogli, ha incontrato don Paolo e ha partecipato alla Santa Messa  delle 11. Il sacerdote ha illustrato ai padernesi le meraviglie della chiesa e della casa che ora lo ospita.

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Un ricco pranzo ha sancito il momento conviviale presso il vicino ristorante Farghin. Una visita alla baita del locale Gruppo Alpini in località Altipiano ha consentito di cementare ancora di più la fratellanza con la comunità di Seveso, legata naturalmente a Don Paolo. Scambio di doni e un buon vinello bianco…

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Don Paolo, il Capo Gruppo di Seveso Primo Nespoli e il nostro Capo Gruppo, Elio Villa

Sulla via del ritorno, il gruppo ha approfittato per fare una sosta da un altro amico, Don Lorenzo Passoni, predecessore di Don Paolo a Paderno e ora Vicario  nella chiesa di Santa Margherita a Usmate.

 

Fotografie © Gruppo Alpini di Paderno d’Adda

martedì 15 febbraio 2011

Si è spento Bruno Clapis

 

Dopo breve malattia si è spento l’alfiere del Gruppo, Bruno Clapis.

Il Consiglio Direttivo del Gruppo Alpini, legato all’amico Bruno da un reciproco affetto, costante e operoso, ricorda la sua simpatia e giovialità, la sua preziosa attività e disponibilità a favore dell’Associazione Nazionale Alpini.

Vicini nella terribile solitudine del dolore per la repentina scomparsa dell’adorato marito e padre, tutti noi Alpini ci uniamo alla sofferenza della famiglia richiamando un pensiero di Sant’Agostino: «Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in Colui che non si può perdere».

 

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domenica 16 gennaio 2011

Falò di Sant’Antonio 2011


Anche quest’anno è giunta l’ora del falò di Sant’Antonio. Gli alpini padernesi hanno allestito la pira da bruciare all’Oratorio Maschile. Don Antonio e Suor Oriana hanno guidato la preghiera prima delle fiamme purificatrici. Il vin brulé ha scaldato i numerosi intervenuti… in modo differente dal fuoco.


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Fotografie © Carlo Riva / Gruppo Alpini Paderno d’Adda